Wednesday, November 7, 2007

Fuori dal Mucchio

Cloud Cuckoo Land - Pippola Music/Audioglobe

I bresciani Annie Hall rubano il nome ad una delle più malinconiche commedie di Woody Allen, e lo fanno con cognizione di causa. Tra le righe di queste canzoni, spingendosi al di là di una veste grafica che piacerà molto a chi ama certi evanescenti stati d’animo legati all’indie music da cameretta (riferimento culturale che per chi scrive è ormai troppo inflazionato per essere completamente credibile), andando diritti alla sostanza delle cose – concetto ultimamente un po’ troppo latitante, come categoria dello spirito perlomeno – c’è lo stesso passo leggero nel trasporre le inquietudini di un’epoca. Che non siano un’epoca, e un luogo, speciali quanto la New York di fine ’70, poco importa. I quattro sanno quello che fanno e declinano folk e pop con una discreta dose di originalità. Ma non è solo il compito ben fatto ad animarne le intenzioni, il respiro internazionale che va alla ricerca di credibilità: sanno scrivere canzoni, sanno rivestirle nel modo più appropriato, riescono a non sprecare energie trastullandosi con il superfluo. Quando gli amori per quella fetta di immaginario musicale che si definisce Americana si contaminano di colori insoliti, in “Mushrooms” ad esempio, sembra di sentire uno stralunato vaudeville rock alla Kevin Ayers, mentre in “Gone For Good” si dà vita ad un solido intimismo pop. L’apice però arriva con “Little Room”, ovvero i dEUS a bagno nel jazz, un jazz pigro e lunare.

Alessandro Besselva Averame

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